PRIMO BIMESTRE – dal 16 settembre al 30 ottobre 2024
Docente: Delia Casadei
Lunedì, 16 settembre – 28 ottobre, ore 18-20
Il corso offre un percorso critico sulla relazione, nella musica “popolare” (intesa come musica non colta e anche commerciale), tra scelte estetiche e scelte politiche. Nelle sei settimane di incontri esploreremo, tracceremo, e discuteremo i nessi tra le caratteristiche musicali dei principali generi discografici (quali il blues, il folk, il pop, e così via) e la trasmissione ed elaborazione di contenuti politici. La musica che studieremo sarà principalmente la musica anni 60-70, con excursus mirati sia sul primo novecento sia su artisti contemporanei. Le lezioni consisteranno di una lezione introduttiva seguita da laboratori interattivi in cui gli studenti verranno guidati all’ascolto critico dei brani. Lo studente del corso imparerà a descrivere e definire a parole ciò che ascolta usando una terminologia musicologica, e a connettere tale terminologia alla storia politica della musica, esaminando e considerando la sensibilità degli autori, esecutori, ma soprattutto ascoltatori (ieri come oggi) di vari tipi di musica. Aperto a tutti, non è necessaria alcuna competenza musicale.
Delia CASADEI è una studiosa, critico, e traduttrice che si occupa dell’intersezione tra voce, ideologie del linguaggio, tecnologia della riproduzione del suono, e storia politica nella musica del novecento. Ha studiato storia della musica e composizione al King’s College di Londra e alla Università della Pennsylvania a Filadelfia, e dopo un post-dottorato a Cambridge, ha avuto una cattedra in musicologia all’Università di Berkeley (California) dal 2017 al 2023. La sua prima monografia, intitolata Risible: Laughter without Reason and the Reproduction of Sound (Risibile: risata senza ragione e la riproduzione del suono) è stata pubblicata come volume open access dalla University of California Press nel Febbraio 2024.
Docente: Luigi Piccioni
Mercoledì, 2 ottobre – 30 ottobre, ore 18-20
Con il sempre più rapido aggravarsi della crisi ambientale globale, le politiche ambientali prendono necessariamente il centro della scena. Raramente sono efficaci e, ciò ch’è peggio, molto spesso non sono disegnate per essere efficaci ma per mostrare un qualche attivismo e lasciare così le cose come stanno. Negli ultimi anni, tuttavia, si è manifestata una rilevante novità. Per decenni infatti tali politiche quando sono state adottate lo sono state con un consenso piuttosto largo, persino trasversale, anche se molto spesso con l’accortezza di progettarle al ribasso o di svuotarle in parte o del tutto in occasione della loro applicazione. Il successo elettorale e spesso l’avvento al governo, a partire dalla metà degli anni 2010, delle forze politiche di estrema destra in un gran numero di paesi del mondo ha rotto questa blanda unanimità al ribasso introducendo retoriche schiettamente anti-ambientaliste e politiche altrettanto schiettamente anti-ambientali. Tendenze, queste, che stanno portando alla dismissione di politiche ambientali esistenti e al blocco di politiche nuove e sempre più necessarie. Il seminario ha lo scopo di illustrare le radici, culturali e politiche anzitutto, di questo mutamento e le sue caratteristiche fondamentali, senza trascurare l’analisi del modo in cui alcune frange marginali di estrema destra hanno adottato la tematica ambientale e l’hanno riletta alla luce delle proprie convinzioni ideologiche.
Luigi PICCIONI insegna Storia economica nella Università della Calabria. Tra i suoi libri ricordiamo: Primo di cordata: Renzo Videsott dal sesto grado alla protezione della natura (2010), Il volto amato della patria: il primo movimento per la protezione della natura in Italia 1880-1934 (2014), Cento anni di parchi: scritti di storia delle aree protette italiane (2022), Parchi naturali: storia delle aree protette in Italia (2023).
SECONDO BIMESTRE – dal 4 novembre al 18 dicembre 2024
A cura della Biblioteca Franco Serantini
Giovedì (date da definire)
Scopo delle lezioni è quello di offrire, attraverso la conoscenza dei luoghi, delle fonti, dei percorsi biografici e delle memorie una visione d’insieme della storia della provincia di Pisa negli anni della guerra, dell’occupazione nazifascista e della lotta di Liberazione, dal 1943 al 1944. Si ripercorrerà la storia del territorio, dei paesi, dei villaggi e delle campagne, ma anche delle persone e delle popolazioni investite dalla guerra, dalla deportazione, dalla violenza, dalla resistenza civile e dal partigianato attivo, attraverso un confronto serrato tra fonti locali e la storiografia nazionale e internazionale. Ad emergere saranno storie di dolore, sofferenza e distruzione, ma anche storie di riscatto civile, coraggio e determinazione, attraverso le quali la provincia di Pisa e l’Italia intera sono riuscite a ritrovare la libertà e la pace, dopo venti anni di dittatura fascista e cinque di guerra. Le lezioni saranno uno strumento utile e facilmente fruibile da chiunque sia interessato a conoscere o approfondire questo particolare segmento cronologico della storia del nostro territorio.
Temi trattati in questa prima parte: La genesi delle radici dell’antifascismo nel pisano: temi, persone e culture; L’8 settembre e la situazione nella Provincia di Pisa negli ultimi mesi del 1943; Resistenza civile e resistenza armata: luoghi e persone; L’occupazione nazi-fascista: guerra ai civili e controllo sociale; L’amministrazione del territorio degli organi della RSI.
Docente: Tommaso Greco
Mercoledì, dal 6 novembre al 18 dicembre, ore 18-20
L’ordinamento politico e giuridico moderno, su cui si basa la nostra convivenza, nasce, viene costruito e mantenuto su un impianto ‘sfiduciario’ che fa perno su una antropologia negativa, la quale considera gli uomini e gli stati come soggetti di cui diffidare, soggetti che solo attraverso una struttura di potere e di coercizione possono essere ricondotti all’ordine e alla cooperazione. Attraverso un percorso storico-filosofico, il corso intende de-costruire questo paradigma, proponendo una lettura diversa del diritto e della politica, una lettura che valorizzi quegli elementi fiduciari e relazionali di cui nessun ordine politico e giuridico può fare a meno.
Tommaso GRECO è professore ordinario di Filosofia del diritto nel Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Pisa, dove è anche direttore del Centro Interdipartimentale di Bioetica. Dirige la collana “Bobbiana” dell’editore Giappichelli e la rivista di storia della filosofia del diritto “Diacronìa”. Ha pubblicato Norberto Bobbio. Un itinerario intellettuale tra filosofia e politica(Donzelli 2000), La bilancia e la croce. Diritto e giustizia in Simone Weil (Giappichelli 2006), Diritto e legame sociale (Giappichelli 2012), La legge della fiducia. Alle radici del diritto (Laterza 2021, Premio Nazionale Letterario Pisa 2022 per la saggistica) e Curare il mondo con Simone Weil (Laterza 2023).
TERZO BIMESTRE – dal 13 gennaio al 26 febbraio 2025
Docente: Anna Maria Rossi
Lunedì, dal 13 gennaio al 24 febbraio, ore 18-20
BigPharma, la lobby che riunisce le grandi multinazionali del settore chimico/farmaceutico in un potentissimo monopolio che controlla la gestione della nostra salute, ricorre a mezzi leciti e illeciti per realizzare il massimo profitto sulla nostra pelle, per farci credere che un farmaco sia efficace e indispensabile, anche quando è inutile o persino dannoso.
Si tratta di un business multimiliardario, che non ha nessuna remora ad inondare il mercato mondiale con i suoi prodotti, potendo contare su decenni di privilegi e pratiche corrotte.
Come? In moltissimi modi: finanziando ricerche di cui controlla la pubblicazione dei risultati, dettando legge alle autorità sanitarie che sono preposte al controllo e all’approvazione dei farmaci, diffondendo informazioni errate, esercitando pressioni economiche per spingere i responsabili di cliniche e ospedali all’acquisto di determinati farmaci, corrompendo medici e operatori dei servizi sanitari per indurre il paziente ad assumere un prodotto invece di un altro e inventando persino nuove malattie.
L’Italia è il quinto mercato farmaceutico al mondo, vi si consumano quantitativi enormi di farmaci, circa 1,5 miliardi di confezioni l’anno, in gran parte inutili o dannosi, per una spesa di 42 milioni di euro al giorno.
Sapere come stanno davvero le cose potrà aiutarci a scegliere meglio come curarci e a essere consapevoli che la trasformazione di persone sane in persone “ammalate” è un problema etico che tocca ciascuno di noi.
Anna Maria ROSSI è stata professoressa di Genetica presso il dipartimento di Biologia dell’Università di Pisa, in servizio fino al 2015. Ha tenuto diversi corsi, tra cui Genetica umana, Farmacogenetica, Metodologie genetiche, e, in codocenza con Francesco Romani e Marco Maria Massai, il corso di Cultura e metodo scientifico. La sua attività di ricerca è stata incentrata sul ruolo della diversità genetica umana nella suscettibilità alle malattie e nella risposta ai farmaci.
Docente: Steve Shore
Mercoledì, dal 15 gennaio al 26 febbraio, ore 18-20
Il clima terrestre risulta da una gamma di processi fisici che connettono i tre componenti principali del pianeta – l’atmosfera, gli oceani, e i continenti – in un sistema unico. Questo sistema è particolare e caratterizzato da diversi vincoli. L’atmosfera e gli oceani sono mobili e circolano in un sistema chiuso. Questa circolazione è determinata dal bilancio energetico fra il tasso di riscaldamento dovuto alle radiazioni solari e l’irradiazione nello spazio dell’energia accumulata nel sistema terra. Negli incontri analizzeremo il funzionamento di questi processi attraverso lo studio dei meccanismi di interazione (feedback) fra i diversi livelli, da quelli più locali (ad esempio il meteo) a quelli globali. In questo contesto sarà esaminato il ruolo del cambiamento climatico antropogenico e dei crescenti squilibri che ne conseguono. Non ci sono pre-requisiti, né matematici, né fisici, per potere seguire il corso. Si presuppone soltanto un forte senso di curiosità e anche di preoccupazione per ciò che sta accadendo. Saranno proposti semplici sperimenti, da farsi a casa, in una vasca da bagno, o anche all’aperto sotto le nuvole. Saranno anche suggerite osservazioni personali da realizzarsi per mezzo di cellulari e macchine fotografiche.
Steven Neil SHORE è docente di astrofisica presso l’Università di Pisa. È redattore della rivista «Astronomy & Astrophysics», fa parte del comitato di coordinamento scientifico della International Astronomical Union ed è editor-in-chief in astrofisica per Springer-Velag. Ha partecipato al gruppo di ricerca del telescopio spaziale Hubble e ha insegnato in varie università negli Stati Uniti. È stato visiting professor presso Univerzita Karlova (Praga), UNAM (Mexico City), École normale supérieure (Parigi), UPC (Barcelona).
QUARTO BIMESTRE – dal 3 marzo al 16 aprile 2025
Docente: Bruno Mazzara
Lunedì, dal 3 marzo al 16 aprile, ore 18-20
A fronte dell’aggravarsi della crisi eco-climatica, appare sempre più evidente che è necessario superare l’attuale modello di economia e di società basato sulla crescita costante di produzione, consumi e profitti. Ciò comporta una profonda critica di tipo socio-politico, ma anche una messa in discussione del nostro stile di vita, che ci sembra ormai l’unico possibile e che abbiamo imparato a considerare espressione di progresso materiale e sociale, oltre che garanzia di felicità e soddisfazione personale. Il corso si propone di esaminare i fondamenti di questa “cultura del consumo” e di rintracciare le sue manifestazioni nei nostri comportamenti in diversi ambiti, come il cibo, i trasporti, il vestiario, ecc. Particolare attenzione sarà riservata alle motivazioni di carattere psicologico che hanno contribuito a radicare così profondamente la cultura del consumo nella nostra vita quotidiana. Parallelamente, si farà cenno ad alcune delle molte iniziative concrete che sono state (o che possono essere) avviate, anche in termini di buone pratiche, per favorire questa difficile trasformazione.
Bruno MAZZARA insegna Psicologia dei consumi nel Dipartimento di Comunicazione e ricerca sociale alla Sapienza Università di Roma, di cui è stato direttore. È membro del Comitato tecnico scientifico per la sostenibilità dell’Ateneo.
A cura della Biblioteca Franco Serantini
Giovedì (date da definire)
Scopo delle lezioni è quello di offrire, attraverso la conoscenza dei luoghi, delle fonti, dei percorsi biografici e delle memorie una visione d’insieme della storia della provincia di Pisa negli anni della guerra, dell’occupazione nazifascista e della lotta di Liberazione, dal 1943 al 1944. Si ripercorrerà la storia del territorio, dei paesi, dei villaggi e delle campagne, ma anche delle persone e delle popolazioni investite dalla guerra, dalla deportazione, dalla violenza, dalla resistenza civile e dal partigianato attivo, attraverso un confronto serrato tra fonti locali e la storiografia nazionale e internazionale. Ad emergere saranno storie di dolore, sofferenza e distruzione, ma anche storie di riscatto civile, coraggio e determinazione, attraverso le quali la provincia di Pisa e l’Italia intera sono riuscite a ritrovare la libertà e la pace, dopo venti anni di dittatura fascista e cinque di guerra. Le lezioni saranno uno strumento utile e facilmente fruibile da chiunque sia interessato a conoscere o approfondire questo particolare segmento cronologico della storia del nostro territorio.
Temi trattati in questa seconda parte: Le donne, la guerra e la Resistenza; La formazione e la storia della 23a Brigata Garibaldi bis; Gli eccidi dell’estate del 1944; L’eccidio di casa Roques: una storia ritrovata; La liberazione della provincia nei diari dei superstiti.