È morto Antonio De Rose: un amico "di origini cosentine, toscano d'adozione", come amava definirsi. Viveva a Cevoli di Lari, poeta, scrittore, pittore, scultore, un "lupo solidario" della Sila che amava i colori della nostra terra. Come molti della sua generazione aveva partecipato agli anni della grande contestazione e in gioventù si era avvicinato al movimento del "Manifesto" per poi aderire al gruppo anarchico cosentino con cui ha condiviso un lungo sodalizio di alcuni decenni.
Molte cose potremmo ricordare di lui, del suo impegno, del suo spirito ribelle a qualsiasi disciplina, della lunga malattia che ce l'ha portato via, ma in questo momento il dolore per la sua scomparsa ci sovrasta.
Vogliamo ricordarlo come lo abbiamo conosciuto molti anni fa con la sua lunga barba "color ruggine", con i suoi occhi fieri e penetranti, con il suo sorriso espressione di un'infinità bontà!
Ci stringiamo al dolore della sua compagna e dei suo familiari che è anche il nostro
Ciao Antonio
le compagne e i compagni del circolo biblioteca Franco Serantini di Pisa