Comunicato stampa della Biblioteca Franco Serantini Istituto di storia sociale, della Resistenza e dell'età contemporanea della provincia di Pisa, in merito alle dichiarazioni dei consiglieri della Lega Cognetti e Punzo
Abbiamo letto le dichiarazioni del gruppo consiliare della Lega, nelle persone del capo gruppo Paolo Cognetti e della presidentessa della commissione cultura Maria Punzo, rilasciate ieri a proposito dell'intitolazione di Piazza San Silvestro a Franco Serantini. Prendiamo atto che finalmente in Comune si è cominciato a parlare di questo argomento e ci auguriamo che sia mantenuto l'impegno assunto la scorsa settimana dalla conferenza dei capi gruppo di calendarizzare l'argomento nella prima riunione di settembre per poterne infine discutere in Consiglio al più presto.
La Delibera di Giunta n. 81 del 2 maggio 2012, di cui si dichiara con clamore la scoperta, è stata portata da noi all'attenzione dei capi gruppo, in occasione della riunione dello scorso 12 luglio. Ovviamente non è un documento nuovo, lo abbiamo sempre portato con noi in questi dieci anni chiedendo che Piazza San Silvestro venisse intitolata alla memoria di Serantini. La storia di quella piazza è segnata dal 1972 a oggi dalla storia di Franco Serantini, figlio di NN: lì visse, ospite-recluso nel Collegio Thouar, lì venne collocata una lapide e un monumento in sua memoria. La delibera del 2012 prendeva atto che quel luogo era destinato alla memoria di Serantini, a conclusione di un anno e più di iniziative in occasione del 40ennale della morte, in seguito alla raccolta di oltre un migliaio di firme di cittadini pisani che chiedevano l'intitolazione della piazza (e non dei soli giardini).
Il Consiglio comunale è stato sollecitato a discutere sull'intitolazione per colmare un vuoto che da troppi decenni le istituzioni mantengono sulla vicenda. Stiamo parlando della storia di un ragazzo ucciso dallo Stato, vicenda che, dal punto di vista storico a partire dal libro di Corrado Stajano fino alle ultime pubblicazioni, è stata da tempo indagata. Una riflessione storiografica su quello che è accaduto tra il 5 e il 7 maggio 1972 è già stata fatta: invitiamo i consiglieri Cognetti e Punzo a venire presso la nostra Biblioteca a prenderne visione. In qualità di Istituto di storia sociale, della Resistenza e dell'età contemporanea della provincia di Pisa conserviamo documenti e libri su quella vicenda e sulla storia sociale e politica della nostra città.
Richiamiamo tuttavia l'attenzione del Consiglio comunale e della Giunta sul fatto che il problema non è semplicemente fare la storia del 1972 o degli anni '70 in relazione a Franco Serantini, ma soprattutto riconoscere ciò che è stato ampiamente acclarato: Serantini è morto a causa di una brutale violenza esercitata da un reparto della celere di PS e dalla negligenza delle autorità carcerarie, poliziesche, sanitarie e giudiziarie che nelle successive 39 ore lo ebbero in custodia. Per questo motivo la sua morte ha rappresentato una profonda lacerazione nella storia della nostra città, morte che non può essere banalizzata a mero episodio di violenza politica di anni turbolenti.
Riteniamo doveroso che oggi le istituzioni pisane riconoscano storicamente questa tragedia dedicando la piazza a Serantini, per rendere un minimo di giustizia - almeno post mortem - a questo ragazzo.
Ghezzano (PI), 20 luglio 2022