Comunicato stampa
La Giunta comunale di Pisa di centro-destra guidata dal sindaco Michele Conti ha deciso di intitolare a Giuseppe Niccolai una rotatoria a Marina di Pisa.
Quali sono stati i meriti di quest’uomo? È stato iscritto al Partito nazionale fascista, volontario durante la Seconda guerra mondiale quel conflitto che ha visto l’Italia fascista alleata della Germania nazista, e che per il nostro paese, come per il resto del mondo, è stata una catastrofe. Al suo rientro in Italia, dopo la prigionia negli USA, è diventato un esponente di rilievo del Movimento sociale italiano, quel partito che non ha mai rinnegato la sua continuità ideale e storica con la Repubblica sociale italiana. D’altronde lo stesso Niccolai coerentemente con le sue scelte e le sue idee non ha mai rinunciato al suo passato e ciò è dimostrato ampiamente non solo dalla sua carriera politica ma anche da quanto ha scritto sul «Machiavelli», il giornale che ha diretto per circa un quarto di secolo. Su quest’organo di stampa Niccolai ha sempre svolto una costante azione di critica della democrazia parlamentare così come si era andata delineando dal referendum istituzionale del 1946 in poi. Sul giornale è stata richiamata sempre la continuità teorica e pratica con il fascismo. Mai, ad esempio, su quel giornale è stata espressa una presa di distanza o avviata una riflessione critica sulla politica d’espansione coloniale del fascismo e delle sue guerre d’aggressione in Africa, come nei Balcani o in Spagna. Mai sono stati denunciati i crimini contro l’umanità perpetrati da ufficiali e soldati contro le popolazioni inermi nei vari conflitti nei quali l’esercito italiano è stato protagonista in quegli anni; mai è stata espressa alcuna critica alla politica razziale del regime di Mussolini e alle persecuzioni degli ebrei; mai sono state evidenziate le responsabilità del regime nel coinvolgimento dell’Italia nel Secondo conflitto mondiale. Al contrario il giornale si è sempre distinto per la sua radicale avversione alla commemorazione del 25 aprile e alla diffusione di intepretazioni faziose e giustificazioniste della guerra civile che ha sconvolto il paese tra il 1943 e il 1945. Niccolai da convinto antidemocratico si è sempre rifiutato di vedere nel 25 aprile la data delle fondamenta della nostra Repubblica, il giorno nel quale il Paese si è riscattato da vent’anni di dittatura. Va qui ricordato agli “smemorati” che nel XII comma delle “disposizioni transitorie e finali” della Costituzione italiana nata dalla Resistenza si legge che: «È vietata la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista». Una chiara indicazione dei “padri fondatori” della Repubblica per chiudere per sempre con chi aveva portato la dittatura fascista in Italia per oltre un ventennio.
Dedicare un luogo a questo personaggio vuol dire dunque negare in modo chiaro la radice democratica della nostra società e quella della nostra città che il 17 marzo 1989 è stata decorata con decreto presidenziale con la medaglia di bronzo con la motivazione che
«Nel corso della Guerra di Liberazione nazionale, ne’ i violenti bombardamenti, ne’ le continue devastazioni, riuscirono a piegare l’animosità ed il coraggio della popolazione di Pisa, che, nell’ardore patriottico, seppe trovare la forza per opporsi con fiera dignità ed enormi sacrifici - alla tracotanza dell’oppressore, offrendo un continuo e notevole contributo di uomini e mezzi alle formazioni partigiane. - Pisa, settembre 1943-settembre 1944».
Inoltre, intitolare a Niccolai una luogo significa, dunque, dare uno schiaffo alla memoria di tutti coloro che hanno sacrificato la propria vita alla libertà, alla giustizia e alla democrazia. E non è un caso che tale decisione sia stata presa nel momento che a Roma i partiti politici del centro destra (più destra che centro) – dove molti esponenti non nascondono le proprie simpatie per il “ventennio” – sono scesi in piazza con a fianco coloro che rivendicano il fascismo come propria radice storica.
Infine, come non ricordare la vicenda di Franco Serantini e della sua tragica e violenta morte e come nessuna giustizia sia stata fatta! Giuseppe Niccolai entra nella storia di Serantini, come tutti sanno, ed è uno dei protagonisti nel bene e nel male, oggi a lui viene dedicato un luogo di memoria, sembra un’ulteriore beffa e ingiustizia che colpisce ancora la memoria del giovane anarchico.
Come associazione di liberi cittadini, che da anni si occupa di conservare la memoria sociale e politica della nostra comunità, non possiamo che esprimere la nostra protesta contro tale decisione. Da oggi ci impegneremo ancora di più perché gli ideali dell’antifascismo siano conosciuti dalle nuove generazioni contro ogni ritorno delle culture e simboli del nazionalismo, sovranismo, razzismo, autoritarismo e discriminazioni di genere e contro chi oggi vuole innalzare “muri” ai confini ed è indifferente verso le sofferenze e la morte di migliaia di diseredati migranti vittime delle guerre, sopraffazioni e di un indiscriminato sfruttamento.
Circolo culturale biblioteca Franco Serantini
Associazione amici della Biblioteca Franco Serantini
Pisa, 19 ottobre 2019