ISTITUTO STORICO DELLA RESISTENZA IN TOSCANA
Comunicato stampa
Il Comune di Pisa vuole dedicare una via al Giuseppe Niccolai, fascista dichiarato
L’Istituto Storico della Resistenza in Toscana d’intesa e gli altri Istituti storici della Resistenza e dell’età contemporanea operanti in regione considerano assai grave la recente decisione del Comune di Pisa di intitolare una strada di quella città a Giuseppe Niccolai, persona e uomo politico che, con i fatti e con le parole, ha sempre manifestato e rivendicato il suo orientamento dichiaratamente fascista, prima e dopo la caduta del regime. Quali che possano essere le qualità e l’eventuale coerenza di un individuo, l’intitolazione di una strada è un atto pubblico con cui si addita ad esempio e si consacra come parte qualificante della memoria civile un evento, una persona, un ideale. In una comunità e in una repubblica democratica, non può essere additato ad esempio per la cittadinanza e non può essere considerata parte qualificante della nostra memoria civile l’esperienza e l’operato politico e culturale di un fascista dichiarato quale Giuseppe Niccolai.
Le istituzioni e i partiti che in esse rappresentano la città dovrebbero essere i primi tutori dei valori democratici, ma sembrano invece smarrire ogni certezza. Li richiamiamo vigorosamente al loro ruolo e al loro compito, ricordando che essi sono per primi chiamati a rispettare e far rispettare la Costituzione democratica e repubblicana, scaturita dalla lotta al fascismo e fondata su valori che del fascismo furono e sono l’antitesi.
Tanto più grave è che questo accada mentre si apre il settantesimo anniversario della caduta del fascismo, della lotta di resistenza, della Liberazione, quando la riflessione sui valori e gli obiettivi della dittatura fascista, le tragedie di cui fu responsabile, nonché le sue eredità, dovrebbero essere più intensa e consapevole. Tanto più grave è che questo accade nella città ove ha vissuto a lungo e da poco si è spenta Teresa Mattei, che fin da giovanissima dedicò la propria vita alla lotta contro il fascismo, alla battaglia per le libertà e i diritti di tutti – nell’Assemblea Costituente e nei decenni a seguire –, alla educazione civile dei più giovani. Accostandoci a quanti già hanno espresso tutto la loro riprovazione e sollecitando tutta la cittadinanza a farla propria, ci auguriamo che il Consiglio comunale, il suo Presidente e il Sindaco ritornino sulla questione e sappiamo guardare anzitutto all’esempio di Teresa Mattei, restituendo Giuseppe Niccolai alla memoria privata.