E' morto Amedeo Bertolo, 75 anni, storica figura del movimento anarchico.
Nel 1962 aveva rapito il vice-console spagnolo ottenendo l'annullamento di condanne a morte nella Spagna franchista.
Intellettuale, docente universitario ad Agraria,
nel 1971 fondò la rivista anarchica "A", nel 1976 il Centro Studi Libertari/Archivio Pinelli, nel 1986 la casa editrice Elèuthera.
Stamattina, a Milano, dove era nato e dove risiedeva, è morto Amedeo Bertolo, 75 anni, noto esponente del movimento anarchico e intellettuale di prestigio.
Nato nel 1941, avvicinatosi giovanissimo all'anarchismo, fu protagonista con altri giovani a Milano, nel 1962, del rapimento del vice-console spagnolo a Milano Isu Elias. Rapimento che aveva come obiettivo evitare l'esecuzione a Barcellona di un militante anti-franchista condannato a morte. Il rapimento, assolutamente incruento, si risolse dopo pochi giorni, dopo aver ottenuto lo scopo prefisso. Il processo, svoltosi a Varese, si trasformò in un atto di accusa contro il franchismo. I giovani rapitori furono sostanzialmente assolti. Il fatto ebbe grande eco sulla stampa nazionale e internazionale e segnò una sconfitta per il franchismo, oltre che la salvezza di vite umane.
Docente di estimo alla facoltà di Agraria dell'Università degli Studi di Milano, si è continuamente occupato della promozione di attività al contempo militanti e culturali, sempre insieme a Rossella Di Leo, la compagna di una vita. Nei primi anni '60 la rivista Materialismo e libertà, nel 1971 la rivista anarchica "A" (tuttora esistente), nel 1975 il Comitato Spagna Libertaria, nel 1976 la rivista anarchica internazionale quadrilingue Interrogations, nel 1976 il Centro Studi Libertari/Archivio Pinelli, nel 1986 la casa editrice Elèuthera. E poi convegni internazionali, seminari, un'attività instancabile.
Bertolo lascia due figli (Libero e Annalisa).
La redazione della rivista anarchica "A", nel comunicarne la morte, lo ricorda, oltre che tra i propri fondatori, come un collaboratore e un lettore sempre attento, critico e anche molto critico, un punto di riferimento del quale sentiamo già ora la mancanza.
per la redazione di "A"
Paolo Finzi