La Biblioteca Franco Serantini aderisce a questa iniziativa
Un anno fa circa l'amministrazione comunale decideva di candidare Pisa a Capitale Europa della Cultura per il 2019, nonostante lo stato disastroso in cui già allora versava il patrimonio storico-artistico cittadino (il 20 gennaio 2012 veniva chiusa e puntellata la chiesa di San Paolo a Ripa d'Arno, il 29 maggio successivo era la volta della Biblioteca Universitaria “a causa della vulnerabilità sismica” del Palazzo della Sapienza).
Dall'auto-celebrazione all'emergenza senza soluzione di continuità: una volta bocciata la candidatura, il sindaco Filippeschi ha chiesto al prefetto Tagliente di convocare in tutta fretta le principali istituzioni locali per “iniziative di supporto alla salvaguardia del patrimonio monumentale ed artistico”, promuovendo di fatto la creazione di una task-force di volontari – affidata agli Amici dei Musei e Monumenti Pisani con il coordinamento di un ex Soprintendente in pensione – col compito di segnalare il degrado e di eseguire la “minuta manutenzione” di opere e monumenti. Così, in tutta segretezza, il 3 febbraio scorso Comune, Soprintendenza, Università e altre istituzioni locali hanno firmato un preliminare d'accordo totalmente illegale e illegittimo: illegittimo perché non può essere il prefetto a decretare lo stato d'emergenza del patrimonio storico-artistico, in assenza di precise indicazioni dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo; illegale perché totalmente al di fuori del quadro normativo esistente su volontariato e beni culturali.
Non appena la stampa ne ha dato notizia, ci siamo attivati come singoli e associazioni, promuovendo appelli e organizzando un incontro – tenutosi il 21 marzo scorso presso il Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere dell'Università di Pisa – al termine del quale abbiamo chiesto l'immediato ritiro dell'accordo e l'apertura di un dibattito pubblico sullo stato dei beni culturali in città. Il Coordinamento nato in quell'occasione è stato ricevuto dagli assessori Dario Danti (Cultura) e Andrea Serfogli (Bilancio con delega al patrimonio) e qualche giorno fa ci è giunta una loro lettera, con la quale ribadiscono il “ruolo unico della Soprintendenza” e il rispetto delle leggi, tuttavia non ritengono di dover superare il documento prefettizio, né rispondono alla richiesta di una discussione partecipata sullo stato dell'arte del nostro patrimonio.
Eppure, da quando il prefetto ha promosso la sua singolare iniziativa, il degrado in città ha continuato a progredire senza incontrare ostacoli e senza alcuna progettualità. Anche per questo riteniamo urgente e non più prorogabile l'apertura di un dibattito pubblico, al quale abbiamo invitato i firmatari dell'accordo prefettizio, in primis la Soprintendenza, e tutte le associazioni attive nel territorio e i singoli che intendono dare il proprio contributo. Vorremmo discutere assieme i modi in cui la cittadinanza attiva può intervenire nella tutela dei beni culturali, nel rispetto delle leggi e delle competenze di ciascuno.
Ci piacerebbe dunque che chiunque ha qualcosa da dire partecipasse all'assemblea, che si terrà a Pisa lunedì 30 giugno alle ore 15:00 presso la Gipsoteca Universitaria di San Paolo all'Orto.
Sono invitati tutti i cittadini e le associazioni del territorio.
Con interventi di
Sara Nocentini - Assessore alla Cultura, Regione Toscana
Dario Danti - Assessore alla Cultura, Comune di Pisa
Coordinamento dei Cittadini attivi e delle associazioni di professionisti - per i Beni Culturali
(Associazione Amici della Biblioteca Universitaria di Pisa; Associazione culturale Artiglio; Associazione Guide Turistiche Pisa; Associazione Nazionale Archeologi; Coordinamento degli studenti dei Beni Culturali dell'Università di Pisa; Giovani Bibliotecari e Aspiranti; La Ragione del Restauro; Sinistra Per; Storici dell'Arte in Movimento; Teatro Rossi Aperto; Una Città in Comune; Marco Collareta, Antonella Gioli e Cinzia Maria Sicca (storici dell'arte, docenti del Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere); Vanessa Martini (dottoranda dell'Università di Pisa); Emanuela Grifoni (USB - Unione Sindacale di Base); studenti e studentesse SAVS; Progetto Rebeldia)